Uno stanzone attraversato dalle rotaie che si perdono nel fango di una frana.
Da dietro le officine un nuovo fiume si dirige verso il piazzale Santa Barbara
Tra il fiume e gli imbocchi delle gallerie, all’altezza del ponte, c’è il magazzino
Più a monte i capannoni che custodiscono in grande quantità lo zolfo in pani
Gli imbocchi delle gallerie vengono chiusi fino ad un metro con dei “tavoloni” di legno
Una grande massa d’acqua fangosa
incomincia a scorrere impetuosa
nel muro una targa in pietra bianca riporta il livello della piena del Novembre 1949
gli addetti allo “spaccio” fanno appena in tempo a chiudere le porte
la centrale elettrica posta tra le officine ed il piazzale Santa Barbara
una piena che solo più tardi si scoprirà essere un’inondazione senza precedenti
anche la centrale elettrica del “mulino” si è arresa alla furia devastatrice del fiume
a sinistra l'ingresso alla miniera dei carrelli (Maneggio)
a destra l'ingresso alla miniera dei minatori
(Discenderia)
La centrale idroelettrica:
iniziano frenetiche le manovre per la disconnessione dalla rete